Génova Rolli Days Digital Week meets Murcia Pase sin llamar edición digital
Murcia y Génova intercambian a lo largo del fin de semana su patrimonio arquitectónico y cultural con motivo de la nueva edición de los eventos digitales “Pase sin llamar” y los “Rolli Days”.
Tras el éxito de la participación de Murcia el pasado mes de mayo en el evento digital que tienen lugar en la ciudad hermana italiana, ambos municipios vuelven a difundir estos días su rico patrimonio a través de las redes sociales y plataformas digitales, máxime siendo octubre el mes de la arquitectura.
Tanto “Pase sin llamar” los “Rolli Days” tienen como principal propósito acercar la arquitectura a todas las capas de la sociedad a través de un evento que reúne visitas guiadas, actividades y la apertura de los edificios más representativos de sus ciudades respectivas.
Génova Rolli Days Digital
Venerdì 9 ottobre ore 15.00
Un emozionante viaggio digitale alla scoperta di Palazzi e siti inediti, al momento non aperti al pubblico.
Guarda i video e scopri la meraviglia del Patrimonio Unesco di Genova!
Il Colombo Giovinetto di Monteverde
Nella loggia del Castello del Capitano De Albertis – oggi Museo delle Culture del Mondo – è collocata una delle sculture più interessanti e di successo dello scultore ottocentesco Giulio Monteverde: il Colombo Giovinetto. Monteverde – da genovese d’adozione – seppe interpretare con una raffinatezza e un intuito straordinario la forza del pensiero del navigatore, mescolando con efficacia di grande successo, l’afflato romantico ormai al tramonto e il nuovo naturalismo “borghese” che si apprestava a dominare la cultura figurativa europea.
La quadreria di Palazzo Spinola Doria
Nel cuore di Strada Nuova, all’interno del palazzo che fu di Giovan Battista Spinola, si trova ancora oggi una quadreria di qualità altissima. Sotto gli affreschi di Luca Cambiaso con le moraleggianti scene di superbia punita tratte dalla mitologia classica, contornati – secoli dopo – da eleganti stucchi dorati, occhieggiano le tele percorse dai pennelli di Strozzi, Valerio Castello, Andrea Sacchi, Paolo Veronese, in un brillante gioco che testimonia l’avveduta capacità collezionistica dell’aristocrazia genovese.
Il Ninfeo di Palazzo Lomellino
Unire il palazzo ad un giardino sospeso. Un sogno, reso possibile dall’estro progettuale di una grande artista – Domenico Parodi – che pensò, all’inizio del Settecento, a costruire uno dei ninfei più spettacolari di una città di ville come era la Genova del tempo. Tra il marmo e lo stucco, la pietra e i materiali naturali che compongono la “natura artficiosa” del grande salto d’acqua, Domenico progetta e realizza – rendendolo vivo e tangibile – un potente e famosissimo mito: la tragica vicenda di Fetonte.
La Madonna Carrega
In un palazzo che rappresenta le più alte vette dell’arte del secondo Cinquecento come quello di Tobia Pallavicino, spunta – seminascosta – una delle più preziose perle artistiche del diciottesimo secolo: la cappella progettata da Lorenzo De Ferrari. Ad impreziosire questo spazio dalla prodigiosa grazia rocaille arrivò anche – in un secondo momento – una splendida scultura del tardo Seicento, opera del marsigliese Pierre Puget, uno dei maestri più significativi per la scultura barocca genovese. Anche se oggi al palazzo si trova solo una copia dell’opera, il contrasto tra il tripudio d’ori della cappella e il bagliore bianco del marmo è perfettamente leggibile dal visitatore che si trovi a contemplare questa testimonianza di unico rapporto tra le diverse arti.
Let history charm you
Un viaggio fantastico per scoprire i segreti e il fascino dei Palazzi dei Rolli di Genova. Jacopo Bellussi, genovese e primo ballerino del The Hamburg Ballet danza nei Palazzi Patrimonio Unesco.
bbazia di San Nicolò del Boschetto
Arrampicata sui contrafforti della Val Polcevera, l’Abbazia domina dal XIV secolo l’antica via di comunicazione verso la Lombardia. Luogo fondato dai Grimaldi, arricchito dai Doria, desiderato dagli Spinola come ultima dimora, ospitò uomini illustri come Re Luigi XII di Francia e racconta – ancora oggi – lo straordinario linguaggio scultoreo della Liguria del Quattrocento, accanto a “giganti” della pittura del Cinquecento come Giovanni e Luca Cambiaso.
Palazzo Ottavio Imperiale (Sauli De Mari) – “del Melograno”
Questo palazzo è così grandioso che la sua costruzione fu uno degli “eventi dell’anno” del 1587, come racconta nel suo diario l’aristocratico e letterato genovese Giulio Pallavicino. Passato dagli Imperiale alla famiglia Sauli, vide dipingere nelle sue stanze persino Orazio Gentileschi, amico e sodale del Caravaggio a Roma. Una occasione unica per farsi affascinare da un tripudio di sculture e affreschi seicenteschi, che mitigano – ma soltanto in parte – la perdita di una delle quadrerie più meravigliose tra quelle conservate in città sino al Settecento.
La galleria di Palazzo Negrone (Agostino Ayrolo)
Edificato dalla famiglia Negrone, il grande palazzo riceve – tra il secondo decennio e la prima metà del Seicento – uno straordinario aggiornamento decorativo. Il fulcro di questa operazione è la grande Galleria, affrescata da Giovanni Battista Carlone e dalla sua importante bottega. Nella cornice di finte sculture, colonne, balaustre, agli occhi del visitatore appaiono Enea, Giove, Marte e gli altri protagonisti delle vicende dell’eroe troiano. Un luogo unico e potente, tra i più belli, suggestivi e meglio conservati di tutta Genova barocca.
Cristoforo Colombo. L’uomo, il viaggio, il mito.
Quali sono le origini di Cristoforo e quale il suo ambiente formativo? Le relazioni con Genova saranno sempre un punto nodale per la vita del navigatore e questo si evidenzia – con forza – sino dagli anni giovanili, in una accanita sperimentazione dell’arte marinara. E poi la relazione con le famiglie della Superba: un legame che sarà fondamentale per il futuro Ammiraglio, ma che andrà ben oltre la vita terrena di Cristoforo.
Cristoforo Colombo. L’uomo.
Attraverso i luoghi genovesi che ne tramandano la memoria, intraprenderemo un vero e proprio viaggio sulle tracce di Cristoforo Colombo, provando a capire le modalità della sua formazione, le sue motivazioni e a comprendere e contestualizzare gli esiti del suo straordinario viaggio. Il tutto accompagnati dalle fonti storiche, dai documenti e dalle testimonianze artistiche.
Cristoforo Colombo. Il viaggio.
Mettere a punto qualcosa che per tutti è una follia rappresenta qualcosa di impensabile. Convincere i potenti della terra a “sponsorizzare” questa follia, forse è ancora peggio. Ma alla base di questo progetto sta soltanto l’azzardo, un folle sogno o – al contrario – c’è uno studio attento e una preparazione che deriva da una solida esperienza?
Cristoforo Colombo. Il mito.
L’incontro con un Mondo del tutto nuovo è qualcosa di totalmente inaspettato. Per Cristoforo, innanzitutto. Ma anche per chi si appresta a mettere le mani su questa “scoperta” e trarne profitti e vantaggi. Colombo mostra qui i suoi limiti: un navigatore difficilmente saprà gestire anche situazioni di conflitto, amministrazione della giustizia, governo degli uomini. Di Colombo rimane – in molti casi – un “mito”, noi proveremo – invece – a leggerne la storia.